

BARRETTA DI CELLULE (11 posti) DA UTILIZZARE CON LA BARRETTA DI CUPOLINI (HY G-0017)- NICOT
Permette di estrarre le barrette di cupolini dal cupolarve e di fissarle su delle stecche di 16 mm di larghezza.
Realizzata in collaborazione con Jacques KEMP, riproduce la cella reale. Permette di far nascere la regina vergine. Bisogna inserirla che abbia al massimo un giorno e metterla all’interno della famiglia o del nucleo orfano. Prima di introdurre all’interno della cella artificiale la regina , bisogna preparare dei cupolini di cera di uno spessore consistente. Di seguito bisogna praticare, con un ago caldo, tre piccoli fori di aerazione sul medesimo. A questo punto si inserisce nella cella finta la regina avendo cura di aver ben applicato nella parte terminale il cupolino. Così facendo si avrà una cella artificiale con all’interno una regina selezionata di un giorno.
Incastrare le quattro punte (si possono incollare con acetone) Togliere il dente che fa da tappo e mettere il candito nel serbatoio Fissare la gabbia su covata nascente Introdurre la regina e bloccare la gabbia. È possibile montarla su un baticadres; in questo caso non montare le quattro punte, ma fissare la gabbia con un elastico robusto.
MODO D’UTILIZZO: riempire il canale d’uscita con del candito. Togliere la regina dalla famiglia e formare un nuovo nucleo. Liberare il telaio con covata nascente di tutte le api e fissare la gabbia sulla stessa in modo ben aderente. Introdurre la regina per mezzo del foro e bloccare con il suo tappo. L’accettazione è garantita dal fatto che le api nascenti donano il loro odore alla regina. Inoltre la regina inizia a deporre negli alveoli lasciati liberi dalle api nascenti. Passati due giorni il canale d’uscita è stato liberato dal candito. La regina entra in comunicazione con la famiglia. Questo metodo permette una introduzione naturale e calma, non paragonabile a una prigionia forzata in una piccola gabbia d’introduzione. Il controllo e il ritiro della gabbia d’introduzione si effettua solamente dopo l’8/10 giorno
Realizzata in collaborazione con Jacques KEMP, riproduce la cella reale. Permette di far nascere la regina vergine. Bisogna inserirla che abbia al massimo un giorno e metterla all’interno della famiglia o del nucleo orfano. Prima di introdurre all’interno della cella artificiale la regina , bisogna preparare dei cupolini di cera di uno spessore consistente. Di seguito bisogna praticare, con un ago caldo, tre piccoli fori di aerazione sul medesimo. A questo punto si inserisce nella cella finta la regina avendo cura di aver ben applicato nella parte terminale il cupolino. Così facendo si avrà una cella artificiale con all’interno una regina selezionata di un giorno.
Incastrare le quattro punte (si possono incollare con acetone) Togliere il dente che fa da tappo e mettere il candito nel serbatoio Fissare la gabbia su covata nascente Introdurre la regina e bloccare la gabbia. È possibile montarla su un baticadres; in questo caso non montare le quattro punte, ma fissare la gabbia con un elastico robusto.
MODO D’UTILIZZO: riempire il canale d’uscita con del candito. Togliere la regina dalla famiglia e formare un nuovo nucleo. Liberare il telaio con covata nascente di tutte le api e fissare la gabbia sulla stessa in modo ben aderente. Introdurre la regina per mezzo del foro e bloccare con il suo tappo. L’accettazione è garantita dal fatto che le api nascenti donano il loro odore alla regina. Inoltre la regina inizia a deporre negli alveoli lasciati liberi dalle api nascenti. Passati due giorni il canale d’uscita è stato liberato dal candito. La regina entra in comunicazione con la famiglia. Questo metodo permette una introduzione naturale e calma, non paragonabile a una prigionia forzata in una piccola gabbia d’introduzione. Il controllo e il ritiro della gabbia d’introduzione si effettua solamente dopo l’8/10 giorno